Vera pelle: come riconoscerla?
Le qualità della vera pelle
Sempre più spesso mi viene chiesto quali sono le differenze tra Genuine Leather, Full Grain leather, Top Grain leather, Suede etc... (terminologia inglese) e le corrispondenti italiane Pelle genuina, Pelle pieno fiore, Pelle pieno fiore, Smerigliato e Crosta (o Scamosciato). Iniziamo dicendo che nell’accezione più comune con il termine Genuine Leather si è sempre intesa la pelle “vera”, “genuina”, insomma sinonimo di prima qualità (cioè quella che in gergo tecnico sarebbe il “Pieno Fiore – Full Grain”).
Genuine Leather è sempre sinonimo di vera pelle?
L’uso e l’abuso del termine negli anni, ha portato a fare un sacco di confusione e a far sì che il termine Genuine leather fosse applicato a qualunque materiale che contenesse almeno un minimo di residuo di pelle. Compresi i “Rigenerati” che sono fatti da cascami di pelle macinati. Tutto ciò ha aperto un varco se non a una frode, quantomeno a un inganno. Il risultato è che il cliente attento non si fida più.
Vera pelle: il decreto legislativo del 2020
A questo proposito è appena stato pubblicato in Gazzetta il nuovo decreto legislativo 9 giugno 2020, n. 68 - Nuove disposizioni in materia di utilizzo dei termini «cuoio», «pelle» e «pelliccia» e di quelli da essi derivati o loro sinonimi e la relativa disciplina sanzionatoria, ai sensi dell'articolo 7 della legge 3 maggio 2019, n. 37 - Legge europea 2018. (20G00084). Il legislatore ha definito che I termini da utilizzare sono I seguenti, in ordine di qualità:
- - cuoio pieno fiore (quando la parte superiore dell’epidermide non ha subito nessun processo di sfioritura, scarnatura, spaccatura e si presenta integra) (Full grain);
- - cuoio (pelle o pellame che ha mantenuto la sua struttura fibrosa originaria più o meno intatta, anche quando è presente uno strato di rivestimento applicato o accoppiato, purchè non superiore a 0,15mm) (corrected grain o nubuck);
- - cuoio rivestito o pelle rivestita (quando il rivestimento è superiore a 0,15mm, ma non è più di un terzo dello spessore totale del materiale);
- - rigenerato di fibre di cuoio (contenuto minimo del 50% in peso di fibre di pelle secca e, con o senza legante, trasformata in fogli);
Tali termini vanno comunicati al consumatore finale tramite “etichettatura” (apposizione di un cartellino esterno saldamente fissato al prodotto dove viene indicato di che materiale si tratta) e/o “contrassegno” (apposizione all’interno del prodotto di una targhetta recante il termine specifico definito dal legislatore del tipo di cuoio utilizzato.
Per capire meglio diamo un’occhiata allo specchietto qui a lato: al legislatore è mancato, come si può vedere, di specificare che tra cuoio e cuoio rivestito esiste un’altra categoria che sarebbe stato opportuno inserire e che comunemente viene chiamata Crosta, o Scamosciato. Dalla descrizione del legislatore sembra possibile che la crosta possa essere inserita nella categoria Cuoio in quanto non possiede nessun rivestimento, cioè assimilabile al Nabuck, ma del quale è enormemente inferiore, sia per qualità che per prezzo.
Come riconoscere la vera pelle dalla pelle finta?
Veniamo ora a come riconoscere la vera pelle dalla finta pelle: ovviamente non è facilissimo ma con alcuni accorgimenti potrete essere soddisfatti del vostro acquisto. La vera pelle ha un aspetto "naturale", una trama non regolare che rende visibili le irregolarità dei pori. Se invece l'aspetto è troppo liscio, regolare, troppo definito, potrebbe non essere vera pelle.
- 2. Guardate le imperfezioni. Le imperfezioni sono un buon segno: grinze, rughe, piccoli segni, sono tutte prove che si tratta di vera pelle. Poi ovviamente molto dipende dal tipo di pelle e dal tipo di lavorazione. Ma un aspetto non troppo "finto" è positivo, anche se oggi i produttori sono diventati molto bravi nell'imitare la tipica irregolarità della vera pelle.
- 3. Le foto non bastano? Chiedete altre foto. Per accertarvi della qualità del prodotto non potendolo testare con la vostra mano potete chiedere al venditore altre fotografie. Questo vi consentirà di esaminare meglio la pelle e anche di avere una conferma dell'affidabilità del venditore.
- 4. Chiedete il tipo di pelle. Se la descrizione del prodotto resta sul vago, chiedete maggiori informazioni. Contattate il venditore e chiedete conferma che si tratti di vera pelle e soprattutto di che tipo di pelle, come è stata lavorata e quali sono le sue caratteristiche. Sono tutte informazioni che dovrebbero essere scritte sul sito, oltre a trovarsi nell'etichetta della borsa.
- 5. Considerate il prezzo. Il prezzo fa la differenza perché una borsa in vera pelle non potrà mai essere economica. Questo dipende dal fatto che i prezzi di acquisto del pellame sono sempre più alti; se consideriamo che 1 mq di pelle può avere costi che vanno da 30 € a 150 € è facile comprendere come una borsa prodotta con pellame di alta qualità non possa avere un prezzo inferiore al prezzo di acquisto del materiale. Bisogna inoltre considerare che per produrre una borsa di medie dimensioni, serve circa un metro quadro di pelle, che come detto prima non è affatto economica.